Allevamento e Riproduzione

ALLOGGIO

Gli inseparabili sono animali molto territoriali, soprattutto le femmine, per cui ci sono delle piccole precauzioni da adottare nel formare una coppia.
Quando prendiamo un soggetto nuovo, è obbligatorio osservare un periodo di "quarantena", durante il quale il pappagallo viene alloggiato in una gabbia singola, in un locale diverso da quello dove vive il pappagallo di casa. Questo periodo, che varia dalle due alle tre settimane, serve per evitare il rischio di un contagio di una eventuale patologia del nuovo arrivato e per dare modo al suo organismo e alla sua flora batterica di adattarsi al nuovo ambiente, riducendo così il rischio di una risposta negativa del suo fisico in condizioni di stress.
Il passo successivo sarà alloggiarlo in una gabbia vicina all'inseparabile già di casa, in modo che si inizino a conoscere. Dopo tale periodo, che può variare da una a due settimane, si inseriscono i due nella stessa gabbia, ma con la griglia di separazione. È importante che sia la femmina ad essere inserita nella gabbia del maschio, e non viceversa, vista la grande territorialità di quest'ultima, che potrebbe portare ad una difesa aggressiva del proprio territorio. Dopo un ulteriore periodo di adattamento nella stessa gabbia col separatore (da una a tre settimane circa, tutto dipende dalle reazioni soggettive), è arrivato il momento di unire finalmente i due.
Sarà importante vigilare i primi tempi, affinché non ci siano litigi eccessivamente violenti, e così che possiamo verificare che entrambi i soggetti si nutrano in maniera adeguata. Infatti, a volte succede che uno dei due non accetti l'altro, e lo insegua per la gabbia, impedendogli di cibarsi a sufficienza, con grave rischio per la sua salute.

INTERNO O ESTERNO

Per quanto riguarda il posizionamento della gabbia c'è da distinguere se si preferisce alloggiare gli animali all'esterno della casa o all'interno.
I pappagalli non temono tanto le basse temperature, quanto le correnti d'aria. Quindi queste sono assolutamente da evitare sia che vengano tenuti fuori che dentro casa.
Se preferite alloggiarli in casa, è importante che abbiano un posto fisso, senza migrare da una stanza all'altra.
Deve essere un posto luminoso, non esposto direttamente alla luce solare e lontano da termosifoni o da condizionatori d'aria. Evitare assolutamente la cucina, dove le esalazioni di griglie e padelle di teflon sono altamente velenose per questi animali. Idem per i ferri e le tavole da stiro.
Se invece preferite alloggiarli all'esterno della casa, in balcone o giardino, naturalmente vanno evitate le zone in pieno sole o di vento, ma preferite zone riparate. In inverno, la gabbia andrà protetta con una copertura in plastica pesante, o plexiglass o altro materiale protettivo, su tre lati ed il tetto, mentre sul lato frontale basterà un pannello removibile di giorno.

LA GABBIA

La gabbia migliore è a sviluppo orizzontale, in quanto i pappagalli beneficiano di un volo in orizzontale e non verticale: questo consente loro di esercitare le ali, con conseguente allenamento dei muscoli pettorali, e quindi di mantenere un giusto sviluppo fisico di tutto l' organismo.
Partendo dal principio che la gabbia più grande è, meglio è, diciamo che le misure "minime" per una coppia è di 60 cm di lunghezza, con due posatoi posizionati alle due estremità, in modo che gli uccelli, per spostarsi, debbano compiere un piccolo volo con almeno due battiti d'ala. È consigliabile fornire pochi posatoi, ma di diametro differente, in modo che i pappagalli possano esercitare le zampe.
Molto graditi sono i rami, che, oltre ad offrire un esercizio naturale delle dita, forniscono la possibilità di essere "scortecciati", e quindi hanno anche una funzione ludica.
Evitate gabbie dalle forme strane, che, pur gradevoli e decorative visivamente, sono poco pratiche e soprattutto poco funzionali. Assolutamente vietate le gabbie circolari. Le classiche "razziere" rettangolari sono le migliori.

Importantissima la griglia di fondo, sopra il cassetto estraibile: questo eviterà che gli uccelli vengano a contatto con le feci sul fondo. Indispensabile anche la griglia di divisione, che permette di dividere la gabbia in due, per eventuali necessità.

Preferibile usare delle mangiatoie con griglia antispreco, da appendere all'interno della gabbia con gli appositi gancetti metallici, oppure delle mangiatoie dispenser.

Per l'approvvigionamento idrico, meglio usare dei classici beverini a sifone, o dei beverini a goccia,in quanto gli inseparabili hanno l'abitudine di ammollare il cibo nell'acqua, ed usando delle vaschette ci ritroveremmo con l'acqua sporchissima in brevissimo tempo. 
Utilissime le mollette o pinzette di plastica per gabbie, per appendere frutta e verdura, onde evitare che questi alimenti vengano a contatto con le sbarre della gabbia, che potrebbero ossidarsi con rischi di avvelenamento.

Importante la vaschetta per il bagnetto, utilissimo ed amatissimo dai pappagalli.

RIPRODUZIONE

Gli inseparabili sono pappagallini molto prolifici, se gli si offrono le condizioni ideali per riprodursi. La riproduzione non offre particolari difficoltà ed i due partners sono di solito ottimi ed amorevoli genitori, che si alternano nella cura e nello svezzamento dei piccoli, fino alla loro completa autonomia.

Nel mettere due soggetti in cova, è importante anche valutare l'età del maschio e della femmina.

Pur essendo fecondi dall'età di 7/8 mesi, è bene non metterli in riproduzione prima che abbiano compiuto 11/12 mesi, soprattutto la femmina, per il rischio di ritenzione dell'uovo, a causa di una insufficiente maturità fisica. La femmina depone da 3 a 7 uova, deposte normalmente a giorni alterni, e che inizierà a covare dal secondo uovo deposto. La cova dura circa 23 giorni, e le uova si schiuderanno nello stesso ordine in cui sono state deposte. I piccoli nascono con il piumino colorato a seconda della mutazione, e con gli occhi chiusi.

Verranno alimentati dai genitori, che rigurgiteranno il cibo predigerito nei loro becchi. Anche se nascono a giorni alterni, i piccoli vengono di norma tutti alimentati con attenzione dalla coppia.
In questo momento è importante curare molto l'alimentazione dei genitori, fornendo tutti i nutrienti e le integrazioni necessarie.
A circa 40 giorni i piccoli escono dal nido, ma vengono ancora alimentati dai genitori.
A 45/50 giorni iniziano ad alimentarsi anche da soli ma è consigliabile lasciarli con i genitori fino ai due mesi. Dopo tale periodo è meglio separarli.

NIDO

Anche se gli agapornis provvedono alla preparazione del nido, sarà bene fornire un nido con un inizio di imbottitura. Mettete un fondo di tutolo di mais o truciolo per criceti o paglia al fieno per conigli, il tutto inumidito con uno spruzzino di acqua.
Sul fondo della gabbia mettete il materiale a disposizione della coppia: ramoscelli di salice, eucalipto, ulivo, precedentemente lavati e fatti scolare.
Tra i roseicollis, sarà la femmina che preparerà il nido, infilandosi il materiale tra le piume del codrione e trasportandolo così nel nido. Tra i personata ed i fischer, saranno entrambi i partners a trasportare il materiale nel nido e a sistemarlo.
Il nido va posizionato all'esterno della gabbia, agganciandolo all'apertura di una porticina, in modo da non rubare spazio all'interno e così da poterlo ispezionare tranquillamente tramite lo sportellino superiore o laterale apposito.

Tra le varie cose che possiamo fare per rendere felici e far divertire i nostri agapornis, c'è quella di fornire rami da scortecciare. Dovremo fare attenzione che gli alberi o arbusti, da cui preleveremo i rami, non siano stati trattati con prodotti chimici. La prima cosa che dobbiamo fare quando portiamo dei rami a casa è lavarli bene sotto l'acqua corrente per eliminare polvere e residui di altro genere, e poi metterli ad asciugare. Nella stagione calda basta tenerli esposti per un po' al sole. Una cosa importantissima da tenere presente è che non tutti i rami possono essere utilizzati. Alcuni possono essere altamente tossici come ad esempio: Avocado, Alloro, Clematide, Colocasia, Croton, Dieffenbachia, Digitale, Euforbia, Falsa Acacia, Filodendro, Fitolacca, Lupino, Mughetto, Oleandro, Prezzemolo, Ricino, Rododendro, Tabacco, Tasso, Vite del Canada, Albicocco, Ciliegio, Pesca, Prugna.